Intervento “Utilizzo idropotabile della acque dell’invaso di Campolattaro e potenziamento dell’alimentazione potabile per l’area beneventana”
Descrizione: L’intervento di “Utilizzo idropotabile della acque dell’invaso di Campolattaro e potenziamento dell’alimentazione potabile per l’area beneventana” è uno degli interventi infrastrutturali inseriti nell’elenco dell’Allegato IV, di cui all’art. 44 del DL 31 maggio 2021, n. 77, convertito dalla legge 29 luglio 2021, n. 108. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza con il menzionato inserimento ha conferito al progetto valore di opera strategica a scala nazionale.
Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 09/05/2022, il Prof. Ing. Attilio Toscano è stato nominato Commissario straordinario, ai sensi dell’art. 4 del DL 32/2019, per l’espletamento delle attività di programmazione, progettazione, approvazione dei progetti, affidamento ed esecuzione dei lavori per la realizzazione dell’intervento “Utilizzo idropotabile della acque dell’invaso di Campolattaro e potenziamento dell’alimentazione potabile per l’area beneventana”.
Il Commissario Straordinario con proprio decreto n. 2 dell’8/11/2022 ha disposto di lasciare in capo alla Regione Campania le funzioni di stazione appaltante, nonché di avvalersi per l’espletamento dell’incarico, delle strutture tecniche della Regione Campania, regolando le modalità di avvalimento attraverso apposita convenzione amministrativa, approvata con DGR n. 55 del 08/02/2023 e successivamente firmata in data 24/02/2023.
Il punto di forza del progetto è rappresentato dall’impiego produttivo e plurimo (potabile, irriguo, industriale) dell’acqua dell’invaso di Campolattaro uno dei principali invasi del Centro Sud, concepito a suo tempo dalla Cassa del Mezzogiorno per finalità esclusivamente irrigue, consegnato all’inizio degli anni ’90 e mai reso funzionale.
Il disegno pianificatorio progressivamente maturato nelle competenti sedi istituzionali, ha assecondato e fissato il principio dell’uso plurimo della risorsa idrica stoccata nell’invaso, sia pure definendo una scala di priorità che assume la produzione di risorsa per l’uso umano quale finalità prevalente del processo di rigenerazione e funzionalizzazione dell’opera, individuando e quantificando – al contempo – il fabbisogno irriguo dell’area vasta della Provincia di Benevento e le modalità della sua soddisfazione.
Il complesso delle opere di progetto è sintetizzabile come nel seguito riportato:
- Completamento della Diga di Campolattaro tramite la realizzazione della galleria di derivazione. L’opera fu stralciata dal progetto originario realizzato della ex Cassa per lo Sviluppo del Mezzogiorno agli inizi degli anni ’90 e demandata alla Regione Campania con il verbale di trasferimento dell’anno 1997. La galleria, di lunghezza pari a circa 7,5 km alloggia al suo interno una condotta DN 2200 mm che è comune ai due usi della risorsa, irriguo e potabile, dei quali il primo rappresenta oltre il 60% della portata massima derivata (7600 l/s). L’opera di derivazione termina con una condotta forzata DN 1800 in un impianto idroelettrico per la valorizzazione energetica del carico idraulico disponibile ubicato nel Comune di Ponte (BN).
- Realizzazione di un impianto di potabilizzazione con potenzialità massima di 3000 l/s e di un serbatoio di accumulo da 30000 m3, entrambi ubicati nel Comune di Ponte immediatamente a valle dell’impianto idroelettrico.
- Realizzazione dell’adduttore DN 1500 di collegamento del nuovo serbatoio di accumulo con l’Acquedotto Campano del Torano Biferno, per uno sviluppo di circa 31,5 km.
- Realizzazione delle opere di potenziamento ed integrazione dei sistemi acquedottistici dell’area della Provincia di Benevento:
- rifacimento della diramazione dall’Acquedotto Campano per Benevento per uno sviluppo di circa 32,5 km con una condotta DN 700;
- Integrazione della fornitura idrica negli acquedotti dell’Area Beneventana con un impianto di sollevamento di potenzialità massima 500 l/s, condotta premente DN 600, con sviluppo di circa 8,3 km, serbatoio di arrivo e compenso da 4000 m3 nell’area PIP del Comune di Campolattaro;
- condotta DN 600, di sviluppo 2,9 km di collegamento del nuovo serbatoio di Campolattaro con il partitore di Zingara Morta, opportunamente ampliato;
- condotta DN 500, con sviluppo 8,1 km, di collegamento del partitore di Zingara Morta con un muovo partitore di Pesco Sannita integrato con n. 2 nuovi impianti di sollevamento in linea;
- condotta DN 400, di sviluppo 24,3 km, di alimentazione dei Comuni dell’Alto Fortore, con origine nel nuovo partitore di Pesco Sannita e temine del serbatoio di Sella Canala nel comune di Colle Sannita;
- impianto di sollevamento intermedio lungo il tracciato della condotta DN 400 per Sella Canala ubicato nel Comune di San Marco dei Cavoti;
- condotta DN 500, con sviluppo 11 km, di collegamento del partitore di Zingara Morta con il partitore di Guardia Sanframondi.
- Realizzazione dell’adduttore primario irriguo DN 1800-1700-1200 mm, a servizio del comprensorio della Valle Telesina, per uno sviluppo di circa 21,5 km dall’impianto idroelettrico di Ponte fino alla centrale di pompaggio del Grassano del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano nel Comune di San Salvatore Telesino.
- Realizzazione un impianto idroelettrico per la valorizzazione energetica del carico idraulico disponibile a valle del nuovo adduttore irriguo primario ubicato in adiacenza alla centrale di pompaggio del Grassano del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano.
L’opera di Campolattaro, quando realizzata, concorrerà al fabbisogno idrico di oltre 2,5 (oltre il 40% della Campania) milioni di abitanti della Campania, consentendo al contempo l’irrigazione di circa 15.000 ettari della provincia di Benevento, destinati e destinabili a produzioni ad alto valore aggiunto.
CUP B87B20098990009
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